miércoles, 23 de marzo de 2011

IN OCCASIONE DEL 17 MARZO, 150 ANNI DELL'UNITÁ D'ITALIA, PER EDUARDO MARZI.

In occasione del 17 marzo 2011 un piccolo collage di notizie che lo riguardano:

La festa dell’Unità d’Italia è cominciata il 7 gennaio con la presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a Reggio Emilia, città del tricolore, e per questo bisogna ricordare gli origini: “Il 4 Ottobre 1796, la battaglia di Montechiarugolo diede nuovo impeto e risonanza ai moti rivoluzionari e alla città di Reggio Emilia, suscitando lo stupore di Napoleone. Alcuni fra gli insorti di Reggio Emilia presero contatto con Milano, Bologna e Ferrara, insorte a loro volta e liberate, e con la stessa Modena. Le quattro città liberate dell'Emilia decidevano di riunirsi a congresso per sanzionare la novità della situazione. A Reggio le novità si vivevano con fervore. La municipalità Cispadana entrava in carica il 31 Ottobre e nella seduta del 7 Gennaio 1797 i suoi delegati decretano "che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori verde, bianco e rosso". Nasce così il tricolore come vessillo nazionale. Una prima versione della bandiera, vede i colori disposti in tre strisce orizzontali: il rosso in alto, il bianco in mezzo, il verde in basso. Al centro troviamo il Turcasso o Faretra con quattro frecce, a simboleggiare l'unione delle quattro popolazioni di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia. Le lettere R e C poste ai lati sono le iniziali di Repubblica Cispadana. Il Gran Consiglio della Repubblica Cisalpina, nella seduta dell'11 Maggio 1798, decreta che "La Bandiera della Nazione Cisalpina è formata di tre bande parallele all'asta, la prossima all'asta verde, la successiva bianca, la terza rossa. L'asta è similmente ricolorata a spirale, colla punta bianca".

Il 18 Febbraio 1861 si riunisce a Torino il primo Parlamento italiano e il 17 Marzo viene proclamata la costituzione del Regno d' Italia. Il nuovo Stato adotta tacitamente come bandiera nazionale quella del Regno di Sardegna: il tricolore con lo stemma dei Savoia, orlato d'azzurro e sormontato dalla corona reale.”.
Da oggi e per sei giorni l’Italia dovrà ricordare di avere 150 anni. Concerti, spettacoli teatrali, maratone, illuminazioni, fuochi artificiali e lectio magistralis: da questa sera tutto lo Stivale celebrerà con il Tricolore lo Stato unitario. Le attività principali si svolgeranno a Roma, la giornata del Presidente della Repubblica sarà fitta di impegni: oltre ai monumenti istituzionali le celebrazioni interesseranno i luoghi simbolo del Risorgimento nella Capitale. Il primo impegno sarà all’Altare della Patria, poi al Pantheon per deporre una corona d’alloro sulla tomba di Vittorio Emanuele II di Savoia, primo re d’Italia. Subito dopo Napolitano si recherà al Gianicolo dove scoprirà la statua equestre restaurata di Anita Garibaldi e deporrà una corona a quella dell’Eroe dei due Mondi. Nel pomeriggio, nell’Aula di Montecitorio, il Capo dello Stato terrà il suo discorso ufficiale davanti alle Camere riunite, alle 15,50 saluterà il Paese dinnanzi alle telecamere di Raiuno e in serata, al Teatro dell’Opera, assisterà al “Nabucco” di Verdi diretto da Riccardo Muti (diretta su Raitre). Maggiori informazioni al link:
http://qn.quotidiano.net/cronaca/2011/03/16/474710-questa_notte.shtml#ixzz1Gl8W0sqz
Anche se non vorrei, bisogna raccontare che tutti questi mesi c’è stata polemica per gli atteggiamenti contrari all’Unità da parte dei rappresentanti Leghisti, che ha avuto il suo fulcro ieri a Milano quando, mentre suonava l'inno di Mameli come imposto da una legge per i 150 anni dell’Unita’ d’Italia, che solo il Carroccio non ha votato, i consiglieri leghisti della Lombardia se ne vanno dall'assemblea al Pirellone. Una decisione ampiamente annunciata, del resto: in aula, della Lega, era presente solo il presidente Davide Boni, che ha assicurato la sua presenza per il ruolo istituzionale. Tutti gli altri leghisti, fra cui gli assessori e Renzo Bossi, sono rimasti alla bouvette a prendere un caffé e a fare colazione.

A Bologna, delle attività che sono in programma, voglio segnalare quella che si svolgerà alla Cineteca con la proiezione di quattro film, Pinocchio di Luigi Comencini (1972), Senso di Luchino Visconti (1954), Roma città aperta di Roberto Rosselini (1945) e Il Caimano di Nanni Moretti (2006), programma speciale che si include nel ciclo annuale nominato “150 anni d’Italia, Da Garibaldi al Caimano: come il cinema ha raccontato l’Italia. Luci e ombre della storia nella sala buia”, che ha visto passare a gennaio il Risorgimento; febbraio, Un nuovo secolo e la Prima Guerra; marzo, Il Fascismo; e continua in aprile con la Seconda Guerra; maggio, La Transizione; luglio e settembre, Il Boom; ottobre, Gli anni della protesta, e novembre e dicembre, Da Berlinguer al Caimano.

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